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domenica 21 aprile 2013

Breve ritratto grafologico di Michael Jackson



Breve ritratto grafologico di Michael Jackson
a cura di Andrea Pietro Cattaneo
Consulente grafologo
Consulente tecnico giudiziario




                             Due firme differenti di Michael Jackson



Il "Re del Pop", dall’aspetto ambiguo, inquietante e misterioso,  vissuto tra spettacolari scandali ed eccentricità viene,  in questa breve analisi grafologica, spogliato della veste di idolo e  riportato ad una dimensione reale per coglierne alcuni tratti salienti. Sotto alla veste del “Re del Pop” si ritrova Michael, un uomo  rannicchiato in se stesso, pieno di paure, che lotta tra i dubbi e insicurezze, una natura in conflitto tra il desiderio di piacere e di corresponsione e quello di auto protezione, vittima del proprio passato.
Secondo alcuni grafologi la lettera “M” costituita da tre gambette permette di comprendere il rapporto: Io (prima gambetta) – Tu (seconda gambetta) - Gli Altri (terza gambetta). Il primo tratto ascendente dell’iniziale “M” nel nome è di dimensione ridotta rispetto al secondo tratto, che risulta decisamente più alto. Questo aspetto grafico segnala che l’artista riteneva gli altri più importanti di se stesso e che nell’ambiente egli ricercava sicurezza e conferme al proprio valore. L’iniziale vergata con questa modalità mette in luce che l’artista provava un sentimento di inferiorità, ipercompensato con atteggiamenti di eccentricità e grandiosità nei confronti dell’ambiente, quest’ultimo aspetto viene espresso anche dalla differenza tra le iniziali artistiche e ampie e abbellite con il resto della firma che è di calibro piccolo e ineguale. 





                                                                   Altezza del corpo letterale piccola e ineguale



La lettera M del nome termina con un tratto che scende estendendosi verso il basso  evidenziando la determinazione (data dall’asta retta e marcata) ma anche la stanchezza psichica e fisica che questa lotta di riconoscimento provocava nell’artista, la dipendenza dal giudizio, dalle recensioni e dalle opinioni degli altri crea in lui tensione. 





Le aste delle lettere sono rette ed allungate a significare quando il Super-Io fosse prevalente caratterizzando un temperamento forte e resistente quanto rigido e inflessibile. Le linee verticali sono moti grafici che rappresentano il desiderio di porre uno sbarramento, una linea di demarcazione netta tra vita privata e vita pubblica, mettendo in evidenza un conflitto interiore irrisolto. 



Questo aspetto, insieme ad alcune angolosità presenti nel tratto soprattutto in zona superiore delle lettere mette in evidenza la fragilità di fronte alle critiche e ai richiami. 







Alla lettera “M” segue uno stacco che parla di riflessione, una personalità che prima di agire pensa, soffocando gli impulsi e le passioni presenti nella sua personalità, con i quali vive un rapporto conflittuale. Il gesto finale del nome ha un movimento di ritorno a  sinistra vistoso che avvolge il nome, esso ha duplice valenza: rappresenta il freno che l’artista s’ impone sugli slanci passionali e il desiderio di ritrovare tranquillità e calore in se stesso, lontano da ovazioni e applausi. L’ Io si auto protegge contro attacchi inaspettati, ha bisogno del mondo esterno ma allo stesso tempo lo teme. 



La lettera “J” nel nome è caratterizzata da un’asta prolungata in alto e in basso ed è staccata dal resto del nome,  a significare l’oscillazione tra momenti di idealizzazione della propria immagine ad altrettanti di sconforto e disperazione profondi, il suo Io è isolato in se stesso e pieno di dubbi.  La “J” in alcune firme termina con un abbellimento nella zona inferiore e questo mette in luce il desiderio di imporsi e affermarsi con grande personalizzazione ed estro creativo nel concreto.





Il resto del nome è scritto in modo sciolto e variabile nelle altezze indice di velocità, voglia di fare, vivacità e curiosità. La sensibilità  l’emozione colorano la forte volontà che possiede e che lo spinge a dare sempre il meglio ed essere esigente con se stesso.

 



Questa volontà è in contrasto con la fragilità di fondo legata al senso di inferiorità, l’artista ha desiderio di bene apparire nella realtà, dissimula il suo orgoglio e l’egoismo con atti di grande generosità (calibro piccolo, aste rette sopra media, pressione forte, disuguaglianza nell’altezza del corpo letterale gesto aggraziato e curvilineo). La firma dalle lettere iniziali ampie e cosi ricca di variabilità nelle altezze grafiche esprime il grande senso estetico che Michael Jackson possedeva, attraverso l’arte egli ha cercato compensazione alla frustrazioni subite durante l’infanzia, pertanto il senso estetico ha tratti di narcisismo. Le lettere iniziali del nome e del cognome grandi ed ampie rispetto al resto del nome e del cognome, esprimono il disagio che vissuto verso il mondo paterno, una paternità sentita lontana, inavvicinabile, mancante. Sfida la vita cercando di essere sempre migliore con tenacia e volontà per arrivare  intimamente a raggiungere il padre e sentirsi riconosciuto. La firma di Michael Jackson dunque evidenzia una dualità tra modalità introversive con note di timidezza e  altre di  protagonismo ed esibizionismo, connotate da desiderio di piacere e di apparire (calibro piccolo con iniziali ampollose ed elaborate).




Questi aspetti sono rinforzati all’analisi di un’altra firma dell’artista: i segni cardine sono l’ascendenza, l’ampollosità dei gesti esageratamente grandi e dilatati che sfociano in spavalderia, rappresentando lo sforzo di compensazione per convalidare il proprio valore. Il tratto è sempre deciso e mette in luce il grande potenziale energetico che aveva a disposizione e la predisposizione a reggere le frustrazioni e gestire la fama.  






Se la firma, simbolo della veste con cui vogliamo apparire all’esterno mette in evidenza nell’artista l’ipertrofia del senso dell’Io,  la scrittura simbolo dell’individualità esprime la forza e l’energia creativa che lo spinge a creare,  ma anche la razionalità e la timidezza di fondo. 




Si tratta di una personalità di natura affettiva e desiderosa di contatti, arricchita da una buona emotività. Tale realtà trova freno nel controllo razionale che egli  pone su di sé e nel bisogno di analisi che lo porta a momenti di grande isolamento affettivo. L’instabilità umorale non facilita l’apertura spontanea e l’analisi crea dubbi che rallentano l’espansione (intozzata secondo modo, pendente,  staccata, mantiene il rigo sotto media). Il tratto grafico ritmato e pesante rappresenta la volontà e il desiderio  di concretizzare trasformando gli impulsi in arte creativa, l’Es diviene fonte di creatività, si arricchisce di fantasia, di capacità di sorprendere e creare negli altri suggestione.
E’ una personalità energica ed impaziente di realizzare i propri progetti, ha bisogno di esprimere la sua energia e di utilizzarla, se non trova riscontro allora tende a deprimersi e isolarsi in se stesso  (energia, intozzata primo modo media, tratto grafico grosso, allunghi inferiori sopra media, asole inferiori dilatate). L’Io oscilla tra momenti di entusiasmo e momenti di scoraggiamento, tra un sentimento dell’Io di potenza a sensi di vuoto interiore. Questa instabilità nella sicurezza e nell’identità crea momenti di confusione affettiva ed intellettiva, portandolo talvolta a sperimentare difficoltà nel passare dal pensiero all’azione (calibro instabile, spadiforme, confusa, intozzata secondo modo). Ha profondità intellettiva ma non sempre riesce ad interscambiare in maniera paritetica con gli altri, ha bisogno di tempo e di fiducia per legarsi a qualcuno e per aprire la porta di accesso alla propria sera personale, teme il giudizio, le critiche e lo sbaglio. Ha percepito l’ambiente di crescita come esproprio affettivo e non si è sentito riconosciuto, queste ferite interiori le compensa ricercando l’affermazione e compensando nel sociale (alcune angolosità, instabilità nella triplice larghezza, staccata, ricci del nascondimento). Il ritmo interiore ricco di istintualità viene vissuto con tensione e preoccupazione che portano l’Io al controllo e all’inibizione. La spontaneità viene limitata cercando di porre sotto controllo gli impulsi questo crea conflittualità interiori che promuovono un disordine interiore e che inficiano la capacità di procedere in maniera lineare con logica e continuità. L’Io interiore non è sereno ma conflittuale poiché turbato dalla lotta interiore tra impulso e ragione.
Le immagini delle firme sono tratte da:



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1 commento:

  1. Ciao Andrea ottima analisi sia questa che quella di Dalì. Sono analisi da leggere, rileggere, e conservare. Sulla quale trovare fonte di ispirazione e riflessione.

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